Servizi del comitato
Non aprite quel frigorifero...- di Cristina Agù
da newsletter 73 del 30 maggio 2023
Il 27 aprile un nutrito gruppo di volontari da tutta la provincia, ha partecipato al corso per alimentaristi con il conseguente rilascio dell’attestazione, conosciuta come HACCP.
Questa attestazione è indispensabile per poter lavorare nelle cucine (ristorazione collettiva ecc.) nei bar, nei forni e tanto altro.
Si potrebbe dire cosa c’entra il volontario CRI con le cucine e i bar?
Beh la risposta è semplice: con questo attestato noi possiamo ad esempio in caso di emergenze somministrare i pasti, ma in realtà possiamo fare molto altro.
Il corso spiega come ci si deve comportare in cucina soprattutto dal punto di vista igienico sanitario, quali prodotti è opportuno usare per sanificare i piani di lavoro e gli utensili, come trattare le materie prime (ad esempio mai lavorare sullo stesso tagliere carni crude e carni cotte), quali tipi di batteri e virus possono circolare in una cucina e quindi parlando di ristorazione collettiva quali rischi si corrono se non si seguono tutte le direttive impartite durante il corso. L’attestato dura 3 o 5 anni a seconda dell’attività che si svolge.
Non voglio dilungarmi molto, posso solo dire che dal mio punto di vista poter cucinare o anche solo somministrare pasti a chi ha bisogno è il miglior modo per prendersi cura del prossimo, soprattutto in caso di emergenza. Con un buon piatto di lasagne per qualche minuto, anche chi ha perso tutto, potrà essere ristorato.
Alla fine però devo dire che la parte più divertente del corso e stato quando siamo andati tutti a casa e nessuno di noi ha avuto più il coraggio di aprire il frigorifero! Il nostro modo di vedere la cucina di casa è radicalmente cambiato, io personalmente ho cominciato a guardare tutte le etichette e a sanificare tutti gli utensili e ho instaurato un rapporto speciale con carne di pollo e uova (nella ristorazione collettiva, mai usare le uova con il guscio ma solo quelle pastorizzate in brick…sennò ve la andate proprio a cercare).
Sull’onda dell’entusiasmo 4 di noi si sono iscritti al “Corso per addetti alle cucine, mense e magazzini alimentari in emergenza” organizzato dalla Consulta Provinciale del Volontariato per la Protezione Civile di Modena.
Il corso non è ancora terminato, l’ultima lezione sarà il 10 giugno. Al momento, data l’emergenza in Romagna, la cucina mobile della Consulta è stata collocata a Imola ed è gestita da una scuola alberghiera del territorio.
Le lezioni fin qui svolte sono state prevalentemente teoriche e hanno compreso tutta una parte relativa alla sicurezza in cucina che è un luogo veramente pericoloso se ci pensate bene: scottature, tagli con i coltelli e con le affettatrici, rischio di scivolare sul pavimento umido. Un’altra parte ha riguardato quello che noi avevamo già appreso con il corso HACCP (molti dei presenti devono rinnovare l’attestato o farlo da zero).
La parte pratica ha riguardato la visita al magazzino alimentare che si trova a Marzaglia e anche alla cucina fissa, sala mensa e naturalmente alla cucina mobile. Sono state illustrate e spiegate le varie attrezzature indispensabili per cucinare per grandi numeri. Abbiamo anche apprezzato l’abilità dei cuochi della Consulta.
Un’altra cosa molto interessante è stata quando ci hanno chiesto, dividendoci in gruppi, di predisporre un menù per 200 persone fra le quali erano presenti vegani, musulmani, bambini sotto i 7 anni, over 65, per un’intera settimana; la simulazione riguardava un campo in una situazione di emergenza e avevamo a disposizione un’ora di tempo.
E’ stato piuttosto difficile, ma abbiamo imparato molte cose interessanti.
Ad esempio che un piatto semplice, gustoso ed economico come le patate lesse con prezzemolo e aglio, può non essere adatto per grandi numeri: quante persone ci vogliono a pelare le patate che servono per 200 persone? Stessa cosa le patate fritte che piacerebbero tanto ai bambini….anche usando patate surgelate quante friggitrici bisognerebbe avere per friggere in contemporanea la quantità necessaria per 200 persone? E il risotto? Io pensavo (ingenuamente e da cuoca casalinga) che non fosse adatto per la cucina di emergenza. Un buon risotto non deve scuocere e si sa che se non viene servito subito continua la sua cottura diventando poi immangiabile. Invece con le attrezzature adatte, ad esempio la brasiera (su internet potete vedere di cosa si tratta), si possono fare degli ottimi risotti anche per grandi numeri (ovviamente utilizzando le giuste tecniche e il riso giusto), ma anche pasta o arrosti.
In sostanza abbiamo imparato tante cose e non vediamo l’ora di metterle in pratica, speriamo il 10 giugno, dove finalmente entreremo in cucina!
Ancora una volta dobbiamo ringraziare Area Emergenze che ci dà la possibilità di affrontare sempre nuove sfide!